Lacan non ha mai trattato in modo specifico dei fenomeni psicosomatici. Propone però preziose indicazioni nel Seminario II, nel Seminario XI e nella conferenza sul sintomo riportata in questo numero, in cui afferma che si tratta di un campo ancora inesplorato.
Nella mia formazione medica e scientifica sono stato colpito dall’insistenza di Lacan a sottolineare nel suo insegnamento e nella sua pratica clinica l’importanza del corpo, fatto, curiosamente, ignorato da molti.
Se Freud scopre la conversione isterica e la nozione di compiacenza somatica, Lacan, con la teoria del significante e il concetto di reale, introduce una nuova logistica che consente di cogliere meglio l’effetto del linguaggio sul corpo. La conversione isterica non implica un rimaneggiamento del corpo, né tracce di lesioni: questo salto dello psichico nell’organico resta, sul piano scientifico, un enigma. Nel fenomeno psicosomatico l’uomo di scienza riscontra modificazioni nell’organismo: resta incomprensibile il determinismo delle lesioni nei confronti dell’omeostasi del corpo. Ma l’implicazione di fattori genetici, immunologici e biochimici, specifici in questi processi, ravviva la curiosità poiché mostra implicitamente che il significante, anche nella sua espressione più semplice come il fonema, può avere un’azione sul genotipo umano, creando nella vita dell’individuo nuovi fenotipi.